Dopo la crisi che a Tokyo la costrinse a ritirarsi, la ginnasta americana rientra a Parigi e si propone di eseguire un nuovo esercizio alle parallele asimmetriche, diventando la prima nella storia ad avere inventato un gesto che porta il suo nome in ciascun attrezzo. Una donna alta 1,42 che ha rivoluzionato anche il modo di intendere l’agonismo, diventando portabandiera della salute mentale